Ho voglia di andare via. Da questa città e dalla mia vita.
Dalla mia vita. Un’altra vita in questa città andrebbe bene.
Dalla tristezza e dalla stanchezza. Da una stanca tristezza.
Ho voglia di scegliere me.
Ho deciso. Finalmente.. Domani parto! Se qualcuno vuole venire con me
sono contenta, ma se no vado anche da sola. Devo scappare, anche solo per due
giorni, anche solo con me.
Mi sveglio e mi faccio una doccia che è il modo che preferisco per
iniziare una giornata e la giornata della mia fuga deve iniziare nel modo che
preferisco.
Preparo la borsa, mettendo dentro più libri che vestiti, prendo la
chitarra e il computer, recupero un po’ di latte e una mozzarella, Mc Gyver mi suggerirà
poi cosa farmene…
Non ho birra.
Una fuga senza birra non è una fuga, e una giornata iniziata con una
doccia non ci pensa neanche di poter finire senza una birra. E le dò ragione. Ok, porto tutto in macchina e faccio un salto al supermercato.
Mi apriranno la macchina per portar via i miei libri?
Lo temo. Non mi fido più.
Non mi fido più degli altri.
Qualche tempo fa questo pensiero non avrebbe fatto in tempo a
raggiungermi che io già sarei stata con in mano una bottiglia di Beck’s e nell’altra
una lattina di Heineken, immersa nella puntuale indecisione. Oggi ho questo
pensiero già mentre faccio la doccia.
Porto le cose in macchina, ma tengo sicuro sulle mie spalle il
computer, potrebbe fare da esca ai miei libri se qualcuno lo vedesse in
macchina.. Chiudo con la chiave il baule, faccio due passi per scovare tutti i
ladri che, ne sono certa, sono lì nascosti solo per spiare i miei movimenti e
poi torno indietro. Ad accertarmi di aver davvero chiuso la macchina. Chiusa.
Dopo lo smarrimento iniziale che, ogni volta, da buona cittadina, mi
colpisce e mi fa domandare come mai i clacson delle macchine siano diventati
suoni di campanacci di mucche o allegri cinguettii, sono tornata finalmente a
essere leggera. Sono tornata finalmente a Serina.
Ed è con leggerezza che cammino per queste stradine, mentre due
lattine di Heineken mi aspettano in frigorifero, solo perché la Beck’s mi
costringeva a comprare tre bottiglie che, per una sera, sembravano esagerate
anche alla mia fuga. La mia giornata iniziata con doccia per un po’ ha
insistito, ma poi la fuga ha vinto..
Con leggerezza mi fermo da qualche parte, registrando nella mente immagini
che chissà se prima o poi trasformerò in racconti. Intanto sto qui ad
osservarle e inizio a trasformare me in prima spettatrice. Perché in questi due
giorni ho voglia di scegliere me.
Con leggerezza scrivo un messaggio a una delle poche persone che so
che mi capirà immediatamente; capirà quello che intendo; senza capire quello
che non intendo.
“Bisognerebbe vivere a Serina. Altro che Milano e altro che Cogoleto..
A Serina c’è una magia che dà la merda anche alla magia di Bosco…”
Sarà la magia del tempo che si è fermato, non è passato e, aiutato
dagli odori e dai profumi, mi fa vedere una piccola Lele che saltella,
chiedendosi se anche oggi avrà le bolle di sapone dato che ieri per sbaglio le
ha rovesciate; protetta dagli sguardi dei suoi nonni che, qualche metro dietro di
lei, la amano tenendosi a braccetto, mentre una mano scivola nel portafoglio
per prendere duemila lire che faranno la felicità della nipotina..
Crogiolandomi in questo passato rassicurante entro in edicola.
Voglio comprare il giornale perché quando vengo qui lo compro spesso. Mi
sa di vacanza. Quando vado al lavoro non leggo il giornale, quindi se lo leggo
sono in vacanza.
E voglio comprare anche “La settimana enigmistica” perché il nonno la
comprava sempre alla nonna. Ora in casa ce ne sono solo di vecchie. Nessuno le
ha più comprate. È un modo per farli sorridere. Quando mi vedranno comprarla e
quando mi vedranno con la penna in bocca incerta sulle definizioni da scrivere.
In edicola non c’è nessuno.
È aperta, ma nessuno dietro al bancone.
Mi guardo un po’ in giro con un senso di onnipotenza, annientato
immediatamente dalla vista di… “Topolino”!
Lo sfoglio.
Lo voglio.
Perché mi ricorda la zia e mi piace quando in montagna ci sono gli
zii, ci sto bene. Ho voglia di leggere “Topolino” perché è famigliare; come
questo paesino non è cambiato nel corso degli anni. Non mi ha mai tradito, non
è mai sparito. Non è mai cresciuto.
Lo voglio.
Arriva la signora dell’edicola. Sorridendo. Come se fosse la cosa più
normale del mondo avere il negozio, che dà direttamente sulla strada, aperto a
tutti, senza nessuno che lo controlli. Vorrei chiederle se ha mai lasciato un
computer in macchina. Vorrei chiederle cosa ne pensa di chi non si fida a
lasciare il computer in macchina. Ma poi ho paura che capisca che stia parlando
di me.
Le sorrido. Sia perché lei mi sorride, sia perché sorrido sempre.
Credo che la gente debba sorridere di più. Io sto meglio quando la gente mi
sorride, quindi penso che anche gli altri possano stare un po’ meglio se io gli
sorrido. Gli altri pensano che io sia una babbea se sorrido sempre? Sorrido a
questo pensiero.
“Vorrei questo giornale, “La settimana enigmistica” e… “Topolino”!”.
Che splendida leggerezza. Dire ad alta voce, e di fronte a qualcuno,
che vuoi comprare “Topolino”, e vedere come l’altra persona pensi che voler
comprare “Topolino” sia una cosa naturale.. che splendida leggerezza!
“Sono 5 euro e 30 centesimi”
Ho solo 5 euro.
Per sentirmi una perfetta montanara ho lasciato la borsetta in casa. Ho
preso 5 euro, li ho messi in tasca e sono uscita. Sono tornata indietro a
prendere il telefono perché la cittadina che è in me si rifiutava di fare altri
due passi senza il suo smartphone. Almeno ci ho provato. Ma a prendere più di 5
euro non ci ho pensato. Non ho pensato che avrei voluto comprare “Topolino”..
Chi vuole comprare “Topolino”? Io no di certo..
Cosa faccio? Come si fa a scegliere tra la vacanza, la nonna e la zia?
Nessuno dovrebbe mai essere posto di fronte a una scelta del genere. Figuriamoci
una persona che è nel periodo della sua vita in cui non sa scegliere.
Vorrei improvvisare un ragionamento clinico, discutere insieme ai miei
compagni di università questo dilemma etico. Vorrei discuterne con Julie, lei
saprebbe cosa fare.
“Non si preoccupi, i soldi di “Topolino” me li può portare domani.”
Penso che la nonna è morta, quindi non può rimanerci male se lascio qui
“La settimana enigmistica”. Ma la zia è forte, non si offenderà se rinuncio a “Topolino”.
E poi io non ho bisogno di un giornale per sentirmi in vacanza, basta essere a
Serina!
“Li può prendere tutti e tre, davvero. Finisce di pagarmeli domani..”
E se la nonna davvero riuscisse a vedere giù e ci rimanesse male? E se
la zia non fosse poi così forte, lo venisse a sapere e si offendesse? E se io
senza giornale mi sentissi oppressa dal lavoro?
“Signorina, ha capito quello che le ho detto?”
“No.. veramente no.. L’ho sentito, ma non è che l’ho capito tanto
bene.. Cosa vuole dire che li posso prendere tutti e tre senza pagarli tutti e
tre..?”
“Che non c’è problema e il resto me lo può portare domani quando
scenderà in paese..”
“Li posso prendere, ora, senza pagarli, ora..?”
“Sì.. Me li pagherà domani..”
“Ma.. non ha paura che invece non glieli riporti.. Insomma.. dopotutto
lei non mi conosce..”
“No..non ho paura..”
“Perché..?”
“Perché mi fido di lei.”
Grazie.
Grazie signora.
Che mi ha aiutato.
Che mi ha aiutato a scegliere me.
La magia di serina mi manca ora come non mai....una voglia incredibile di tornarci al più presto! magari con alcuni amici, per provar a veder se anche loro riescono ad assorbire quella magia che oramai è parte di me! :)
RispondiEliminaUn'ora emmezza di macchina, la strada te la ricordi secondo me, perchè ti è rimasta stampata in testa, grazie al brivido di quei tornanti presi con la mia esperienza di due mesi di patente.. Stavi attaccato al sedile coi capelli dritti..!! Ahaha!!
EliminaPeccherò di presunzione, ma non posso non dirti che dal titolo avevo già capito di chi e di cosa avrebbe parlato questo tuo inedito!!! Sono proprio contenta di averlo letto e di aver colto alcuni piccoli dettagli.. forse un pochino ti conosco e ne sono felice :-) Poi c'è una cosa che mi è piaciuta in assoluto, ma quella voglio dirtela di persona. Un abbraccio! Scrivi, scrivi, scriviiiiiii!!!!!!
RispondiEliminaAvevi già capito che avrebbe parlato della signora dell'edicola e di "Topolino"?? Manu..alle volte mi lasci senza parole..! ;)
EliminaAllora non vedo l'ora di vederti! Così sarò felice di scoprire la cosa che ti è piaciuta in assoluto, mentre leggerò i racconti a Tommy, aspettando che possa leggerli da solo..! Ehehe!
seeeeeeeeeee!!!! evvaaaaiiiii!!!! gongolo!!! finalmente!!! cavoli socia fai amare serina anche a chi ha sempre tifato cogoleto!!! mi piace mi piace! mi piace la sensazione che ti lascia dentro...brava socia! brava serina!
RispondiEliminaOk, dopo questo commento, ti meriti un week end a Cogoleto, senza neanche ti proponga l'opzione Serina..! Ma se invece, ora che hai scoperto questo improvviso amore, avessi voglia di tornare a soggiornare in quel ridente paesello..non c'è bisogno che ti dica che sono già sotto casa tua con la macchina..! Quando andiamo..?? Ehehe!
EliminaPiaciuto tanto...tranne un riferimento e x come l hai fatto! Sorry
RispondiEliminaIl mio commento prima di scoprire il riferimento sarebbe stato: quale riferimento?? I complimenti fanno più che piacere, ma le critiche fanno più che crescere..Quindi ben venga questo riferimento non piaciuto...!!
EliminaScoperto il riferimento mi faccio una sonora risata!! AHAHAH!
..viva Julie!! ;)
La cosa che conta è fare in modo di scegliere di essere sempre tu a scegliere, qualunque cosa tu scelga... (è contorto ma è chiarissimo!)
RispondiEliminaDopo averla riletta qualche volta, scelgo di scegliere di essere d'accordo con la tua frase.. se l'ho capita giusta..! Ahaha!
EliminaO almeno che tu sia aiutata a scegliere dalla signora dell'edicola..! :)
Assolutamente d'accordo, assolutamente d'accordo Marzia!
Non hai capito solo la mia frase, hai capito anche tutto il resto... ;).
Elimina:) E brava lele!!penso che il modo migliore di scegliere sia quello di continuare a scegliere te!
RispondiEliminabellissima la parte sul sorriso, penso che sia il modo migliore di giocare nella vita! cosa si perde chi non sorride..! anzi, in parte ho imparato da te, e magari non sono nemmeno l'unica! Grazie grazie. ;)
Onorata se in parte l'hai imparato da me, veramente..! Bello! Grazie a te Spizzi!!
Elimina:) mmmmhh.. si, però forse è meglio dire dalle "due pazze socie".. che mi sarei portata dietro come mascotte! perchè funzionate meglio insieme.. "fateci uscireeeeeee!!!" Ahahahahah!!!!! ho in mente certe scene comiche.....!!!! :D grazie a voi!
Eliminaah! cmq Serina è nominata anche nel mio racconto preferito (vediamo se ti ricordi qual è?! :) ) finalmente ho inquadrato il posto!
EliminaEntrambe felici di aver regalato a te, e a un sacco di altra gente, momenti indimenticabili... ahahahaha! Ma, credo, entrambe contente di essere qui e non laggiù da te a fare le mascotte...! Ehehehe!
EliminaQuello là è il tuo racconto preferito?? Mavva..! Prima o poi metterò anche quello (ovvio che so qual'è..!) Ma soprattutto il fatto che tu ricordi che in quel racconto io nomino Serina..fa di te il mio EROE PERSONALE!! :)
:) assolutamente, dalla prima volta che l'ho letto! il libro l'ho portato praticamente solo x ql!..non so se è una bella o cattiva notizia x te, ma è così!ahah!! ;)
Eliminagrazie per il titolo!! :)
"fateci uscireee!!" lo dicevate qnd immmaginavamo che avrei potuto portarvi a juba con me, dentro ad una bottiglia....e vi avrei tenuto qui sul comodino!!
aaaaaaahahah!!! :)
Apprezzabile il tentativo, ma ovviamente cogoleto resta il meglio!!
RispondiEliminaTzè-tzè... (da leggere come un fumetto! E dato che un "Topolino" sarà certamente passato anche tra le tue mani, avrai in testa la mia faccia mentre pronuncio: tzè-tzè...!! Ahahaha!)
Eliminabello, mentre leggevo mi veniva in mente il tuo sorriso che sembra un pò da deficiente in effetti.....ahahahahah!
RispondiEliminaps:brava.
Benissimo! Era proprio quello l'intento..come sai cogliere tu i dettagli ghi..! Ahahahaha!!
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