giovedì 7 giugno 2012

Giusy.



 Ciao sono Giusy. Come sei carina. Sei proprio una bella ragazza.
 
Giusy, 45 anni circa. Indossa una gonna lunga, delle vecchie scarpe nere, con un filo di tacco, e un maglioncino. E’ bionda, dagli occhi azzurri. Doveva essere una donna bellissima. E’ truccata. Gli occhi incorniciati dalla matita nera e sulle guance un velo di rosa che la fanno sembrare una bambola di porcellana.
Non dà fastidio a nessuno. Beve il suo caffè, poi torna a camminare, da sola. Quando incrocia il tuo sguardo ti sorride intimidita e ti saluta, ti saluta sempre, anche se lo ha appena fatto; non ti vuole disturbare, anche se le piacerebbe moltissimo avere la tua attenzione.
 
Così distante e inavvicinabile, irraggiungibile e sfuggente. Eppure è un attimo. Un attimo aspettato da tanto probabilmente.
 
Ciao! Io sono Elena, tu come ti chiami?
 
Giusy.
 
Immediatamente la porta si spalanca così l’immaginato smette di essere tale, ma diventa, in quell’attimo tanto aspettato, svelato. Quello che si nascondeva dietro ti travolge con la sua verità, la sua ingenua bellezza, la sua disarmante semplicità.
 
Sei proprio una bella ragazza, lo sai? Anche a me piacerebbe essere come te. Tu sorridi sempre e tutti ti raccontano le cose perché si vede che sei proprio una brava ragazza. Ma quanti anni hai? Sei così giovane! Che begli orecchini che hai! Io non li posso più mettere perché mi fanno male. E anche che bella collana che hai! Io sono un po’ preoccupata perché mia mamma deve fare la dialisi. E’ caduta l’altro giorno e si è fatta male. Ma tu sai se la dialisi fa male?
 
Ma tutto questo è solo lo sfondo di Giusy. Lei aspetta.
Lei trascorre i suoi giorni davanti alla finestra di casa sua, guardando giù, per strada. Perché una volta, per quella strada…

Era pomeriggio e lei, per caso, stava guardando giù, quando è passata una macchina. Sulla macchina c’era un ragazzo bellissimo, moro e bellissimo. Lui ha guardato su, ha incrociato il suo sguardo e le ha sorriso.
Di fianco a lui c’era seduta una ragazza, ma se lui ha sorriso a Giusy, vuol dire che quella ragazza era solo un’amica, o sua sorella. Lui è innamorato di Giusy, lei lo sa. E da quel giorno, allora, lei lo aspetta. Lei è convinta che tornerà, la verrà a prendere e vivranno per sempre felici insieme.
 
Per questo lei tutti i giorni guarda giù da quella finestra. Perché magari è questo il giorno che cambierà la sua vita per sempre.
 
E lei è serena. Perché sa che lui la ama.


8 commenti:

  1. Meno lacrime ma più pensieri scatenati rispetto al racconto di Sarah.

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    1. Bè, era ora si piangesse un po' di meno leggendo i miei racconti...!! Si inizia a vociferare che scriva solo cose tristi... Bah... :)

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  2. Le cose che senti, sono quelle che sai...

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  3. sempre più misteriosi i pensieri dell'anima!!!brava a chi come te li sa leggere...anzi scrivere!!!!

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    1. Sono anche stata fortunata, che ho potuto ricevere le confidenze di questi pensieri dell'anima.. Però sì, dai, sono anche brava a saperli coglierli..! ;) Grazie!

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