sabato 22 ottobre 2016

Trasformazione

Va bene, l’ho capita la questione dell’essere il proprio centro per se stessi, di far dipendere la mia felicità da me e non da altri; mi è piuttosto chiara e la condivido, mi trova d’accordo.

“Mh mmm...”

Ho capito anche perfettamente l’importanza del momento presente, senza voltarmi indietro a rimuginare e senza fissare lo sguardo al futuro facendomi sorprendere dall’agitazione. Sono concentrata sui miei passi di oggi, non quelli di ieri e non quelli di domani.

“Va avanti.”

Mi piace moltissimo quando riesco ad avere uno sguardo diverso sulle cose che mi preoccupano; sento davvero un’ossigenazione nuova, sento davvero che sono cambiata e, con fierezza, mi sento un po’ più in là rispetto all’altro giorno. Quando riesco a salire sulla mia spirale, modificare il mio punto di vista così da accorgermi di dettagli importanti che per forza trasformano il mio pensiero, il mio stato d’animo, il mio atteggiamento. Mi piace da matti essere riuscita a comprendere questo stile di vita e, sì, a farlo mio sempre di più. Mi piace da matti poter dire che ho finalmente capito tutte queste idee che, ad un primo ascolto, mi spaventavano e mi sembravano molto complicate; ma soprattutto mi piace da matti esserci dentro e sentire che hanno determinato il mio cambiamento.

“Eppure? Cosa c’è che non va?”

Eppure c’è che ci sono dei momenti in cui vorrei sdraiarmi in mezzo alla strada, con il mio cuore e la mia testa, uscire dal mio centro, uscire da me così consapevole ora, e farmi prendere in braccio da qualcuno che sappia avvolgermi completamente con il suo abbraccio e, sentendomi cullata e coccolata, avanzare per un po’ non solo e sempre sulle mie gambe.


Fu a quel punto che la voce, con il suo infinito sapere, tacque. E per la prima volta l’amò, prendendola in braccio.


domenica 17 luglio 2016

Ho molto da imparare.

Insegnami l’arte della pazienza, là dove giace l’incomprensione che mi fa rabbia.

Insegnami l’arte della tolleranza, là dove nasce il fastidio di ciò che non condivido.

Insegnami l’arte del dubbio, là dove penso di conoscere tutte le risposte.

Insegnami l’arte del coraggio, là dove tremo e per codardia rimango inerme.

Insegnami l’arte della perseveranza, là dove incontro ostacoli, fatico e vorrei mollare tutto.

Insegnami l’arte dell’umiltà, là dove sbaglio e devo tornare indietro.

Insegnami l’arte del perdono, là dove sono ferita e debole.

Insegnami l’arte della bontà, là dove i cattivi alzano la voce più di me.

Insegnami l’arte della lotta, là dove si trovano le cose in cui credo io.

Insegnami l’arte dell’ascolto, là dove regna il silenzio.

Insegnami l’arte del riposo, là dove la stanchezza mi annebbia la mente e il cuore.

Insegnami l’arte della determinazione, là dove mi aspetta ciò che voglio.

Insegnami l’arte della lealtà, là dove è facile il successo.

Insegnami l’arte della verità, là dove la menzogna è più comoda.

Insegnami l’arte della pace, là dove è ritenuta la mossa più debole.

Insegnami l’arte della comunicazione, là dove ci sono muri.

Insegnami l’arte della tranquillità, là dove vengo provocata.

Insegnami l’arte della preghiera, là dove mi manca la fede.

Insegnami l’arte della fiducia, là dove è stata tradita.

Insegnami l’arte della solitudine, là dove c’è il mio tempo.

Insegnami l’arte del dialogo, là dove mi sento offesa.

Insegnami l’arte del silenzio, là dove le parole feriscono.

Insegnami l’arte della solidarietà, là dove scorgo sofferenza.

Insegnami l’arte dell’attesa, là dove vorrei correre.

Insegnami l’arte della curiosità, là dove regna l’abitudine.

Insegnami l’arte della sofferenza, là dove non voglio togliere l’armatura.

Insegnami l’arte della meditazione, là dove la confusione prende il sopravvento.

Insegnami l’arte del domandare, là dove sono ignorante.

Insegnami l’arte di costruire, là dove non ne ho più voglia.

Insegnami l’arte della quiete, là dove sono facile alla tensione.

Insegnami l’arte dell’amore, là dove sono solo stanca.


E, forse, a quel punto avrò un’idea di cosa sia l’arte della vita.