La signora Brunilde a 87 anni l’altro
giorno mi ha detto: “Sa signorina… Con l’anno nuovo voglio cambiare, sì.”
Un po’ di onestà mi fa
riconoscere che è vero: questo Natale per le vie illuminate della mia città ho
voltato lo sguardo quando si posava su una coppia innamorata.
Mi fa ammettere che mi scivolava
una lacrima subito asciugata, ma comunque nata, quando scorgevo un bambino
sorridere alla sua mamma.
Io non voglio sentirmi in colpa.
Voglio solo essere onesta.
Ed è per questo che oggi, al
termine del 2015, il buon anno io lo voglio augurare solo a me.
E allora mi auguro un anno in cui
io asciughi ancora le tue lacrime fraterne, ma che siano lacrime di gioia
quelle che verranno.
Un anno di anziani che mi
ringrazieranno perché avrò fatto bene il mio lavoro.
Un anno nel quale sia scrittrice
di un’altra nuova storia.
Mi auguro centinaia di birre il
venerdì sera alle 7. Mi auguro di diventare capace di viaggiare. Mi auguro
chilometri e chilometri percorsi su quel tandem con una mano che mi tiene in
sella e non mi fa cadere mai. Mi auguro di giocare alla cucina per ore
interminabili. Di sfidare il traffico dell’autostrada per un’amicizia che porta
via tutto lo smog del mio mondo. Mi auguro di leggere libri bellissimi e di
guardare film che mi lascino un segno. Mi auguro infinite conversazioni che mi
portano via, che mi aprono porte immense di speranza, una sera davanti a una
birra. O due birre. Mi auguro serate di twist and shout a ballare solamente. Mi
auguro di trovare ogni volta che posso un famigliare pranzo della domenica. Mi auguro
di poter scrivere sempre un messaggio quando sono un po’ triste, che so che non
verrà mai lasciato senza amore. Mi auguro che del tempo per me sia sempre
trovato da chi non ne ha, perché è tempo che fa la mia differenza, che mi rimette
in piedi.
E se mi augurerò “solo questo” vorrà
dire che ce l’avrò fatta.
E mentre penso queste cose un
ragazzo mi ferma per chiedermi di scattargli una foto. Si mette in posa davanti
al Duomo baciando la sua ragazza. Osservo la felicità e la fotografo anche.
Pure due volte perché se ti vuoi far beffe di me, fallo bene.
Poi però vado via tenendomi il vostro i-phone.
A voi non serve.
Voi avete l’amore.
Buon anno a me quest’anno.
E alla signora Brunilde. Che riesca
a non farsi mettere più i piedi in testa da suo figlio. Perché se ancora ha la
forza di cambiare a 87 anni, se lo merita.
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