sabato 22 ottobre 2016

Trasformazione

Va bene, l’ho capita la questione dell’essere il proprio centro per se stessi, di far dipendere la mia felicità da me e non da altri; mi è piuttosto chiara e la condivido, mi trova d’accordo.

“Mh mmm...”

Ho capito anche perfettamente l’importanza del momento presente, senza voltarmi indietro a rimuginare e senza fissare lo sguardo al futuro facendomi sorprendere dall’agitazione. Sono concentrata sui miei passi di oggi, non quelli di ieri e non quelli di domani.

“Va avanti.”

Mi piace moltissimo quando riesco ad avere uno sguardo diverso sulle cose che mi preoccupano; sento davvero un’ossigenazione nuova, sento davvero che sono cambiata e, con fierezza, mi sento un po’ più in là rispetto all’altro giorno. Quando riesco a salire sulla mia spirale, modificare il mio punto di vista così da accorgermi di dettagli importanti che per forza trasformano il mio pensiero, il mio stato d’animo, il mio atteggiamento. Mi piace da matti essere riuscita a comprendere questo stile di vita e, sì, a farlo mio sempre di più. Mi piace da matti poter dire che ho finalmente capito tutte queste idee che, ad un primo ascolto, mi spaventavano e mi sembravano molto complicate; ma soprattutto mi piace da matti esserci dentro e sentire che hanno determinato il mio cambiamento.

“Eppure? Cosa c’è che non va?”

Eppure c’è che ci sono dei momenti in cui vorrei sdraiarmi in mezzo alla strada, con il mio cuore e la mia testa, uscire dal mio centro, uscire da me così consapevole ora, e farmi prendere in braccio da qualcuno che sappia avvolgermi completamente con il suo abbraccio e, sentendomi cullata e coccolata, avanzare per un po’ non solo e sempre sulle mie gambe.


Fu a quel punto che la voce, con il suo infinito sapere, tacque. E per la prima volta l’amò, prendendola in braccio.